Per l’individuazione del cadavere di Giuseppe Pedrazzini, il 77enne di Toano (Reggio Emilia), trovato mercoledì scorso, 11 maggio, all’interno di un pozzo, è stato determinante il contributo del cane Bayla del Nucleo Carabinieri Cinofili di Bologna: appresa la notizia della sparizione dell’anziano, alla luce dei primi accertamenti condotti dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Reggio Emilia e della Compagnia di Castelnovo Monti, avendo da subito riscontrato incoerenze non compatibili con un semplice allontanamento volontario ed ipotizzando al contrario un delitto, è stato immediatamente attivato il Nucleo Cinofili di Bologna.
Bayla, appena giunta sul posto, dopo pochi istanti, ha fiutato una traccia che l’ha condotta al pozzo. È stata più volte fatta ripetere l’indicazione al cane, cosa ha indotto i Carabinieri a rimuovere la botola della cavità e a fare la macabra scoperta. Tra i vari impieghi cinofili nell’Arma dei Carabinieri c’è anche l’unità per la ricerca di sangue e cadaveri.
Il primo corso basico svoltosi nell’anno 2012, in collaborazione presso la scuola di formazione cinofile della Polizia Tedesca del Comune di Giesen, nella Regione della Bassa Sassonia, ha portato alla formazione della prima unità operativa di razza pastore tedesco di nome Askan e il suo conduttore Brigadiere Marco Muglia, entrambi successivamente abilitati dallo stesso Ente per le ricerche in acque. Durante il servizio di Askan si è aggiunto Simba e dall’ottobre del 2020 anche Bayla.
Le unità cinofile tre volte all’anno si sottopongono ad aggiornamenti e riqualificazioni presso l’ente tedesco di Polizia in Germania. Questi cani, unici qualificati per l’Arma dei Carabinieri nella ricerca di cadaveri, hanno sede a Bologna e per il loro impiego operativo dipendono dalla Sala Operativa del Comando Generale dei Carabinieri di Roma, se chiamati ad intervenire al di fuori dell’Emilia-Romagna.