Quando il trapianto diventa donazione: è accaduto a Torino alcuni giorni fa con un trapianto di cuore domino associato a un trapianto del blocco cuore-polmoni. Un giovane paziente siciliano di 43 anni, affetto da una grave patologia polmonare, è stato sottoposto a un trapianto associato del cuore e dei due polmoni e il suo cuore espiantato, anziché essere scartato, è stato utilizzato per effettuare un trapianto di cuore in una seconda paziente, una donna piemontese di 51 anni, affetta da una grave malattia cardiaca terminale.
Dopo quasi trent’anni che non si effettuava in Italia, il trapianto di cuore domino si è nuovamente dimostrato una strategia “semplice” per risolvere un problema complesso. L’intervento, eseguito al Centro Trapianti di cuore e polmone dell’Ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, dal professor Mauro Rinaldi con l’aiuto del professor Massimo Boffini, è durato oltre dieci ore ed è perfettamente riuscito.
Attualmente i due pazienti stanno migliorando e il loro decorso appare regolare, facendo ben sperare che possano godere appieno di questo bellissimo “regalo”.
Il Direttore Generale della Citta della Salute di Torino, Giovanni La Valle, si legge in un comunicato stampa della Città della Salute di Torino, si dichiara orgoglioso di questo intervento che sintetizza bene l’alta complessità e l’eccellenza delle cure disponibili nell’Ospedale Molinette. Sottolinea, inoltre, come il trapianto di cuore non possa realizzarsi che da donatore deceduto, se non in questa rarissima situazione, dove il donatore è vivente, caso veramente unico, che ha consentito una speranza di vita in un altro ricevente in attesa di trapianto. (fotografia generica di corridoio d’ospedale, di Brandon Holmes su Unsplash)