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Uccise la moglie per un “delirio di gelosia”: assolto perché incapace di intendere e volere

Prima uccise la moglie, poi rimase a vegliarne il corpo per più di 24 ore. Nella notte tra il 3 e il 4 ottobre del 2019, Antonio Gozzini, 80 anni, colpì Cristina Maioli, 62 anni, mentre dormiva, prima con un mattarello, poi con un coltello alla gola. Dopo aver ucciso la moglie, Gozzini tentò di togliersi la vita, tagliandosi le vene. L’omicidio si consumò nell’abitazione della coppia, nella zona nord di Brescia.

Dopo poco più di un anno è arrivata la sentenza della Corte d’Assise: come riporta la stampa locale e nazionale, Antonio Gozzini è stato assolto dall’accusa di omicidio volontario perché giudicato incapace di intendere e di volere a causa di un totale vizio di mente. Per i giudici si trattò di un raptus scatenato da un “delirio di gelosia”. L’accusa aveva invece chiesto l’ergastolo: per il pm, l’80enne aveva compiuto l’omicidio “per vendetta perché la moglie voleva farlo ricoverare in ospedale per la sua depressione”.

L’uomo, attualmente in carcere, verrà trasferito in una Rems.

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