A un anno dall’inizio della pandemia in Italia, Marco Mengoni ha cantato “L’anno che verrà”, come simbolo di speranza per il futuro. Piazza Vecchia, nel cuore della Città Alta di Bergamo, la più colpita dal Covid-19, ha ospitato lo spettacolo dell’artista che è andato in onda su Rai1 dopo il Tg1.
“L’anno che verrà è un brano senza tempo. E così ci è sembrato il miglior modo per raccontare questo di tempo, fatto di preoccupazioni, incertezze, solitudine…un tempo dove è necessario ritrovarsi per capire cosa sia davvero importante”, ha scritto l’artista di Ronciglione sui social per presentare l’evento.
L’esibizione è stata registrata qualche giorno prima in un’atmosfera emozionante, per regalare a tutti una versione riarrangiata dell’intramontabile classico di Lucio Dalla: “In questo anno abbiamo fatto i conti con la paura e la solitudine, eppure in questo dolore ci siamo anche ritrovati uniti, a riflettere sulle cose importanti e a guardare al futuro con speranza. Ho scelto una canzone senza tempo per provare a raccontarlo, rappresenta il desiderio di ripartire in un momento collettivo così difficile. E l’ho cantata in piazza Vecchia a Bergamo, città simbolo di forza e resistenza”.
Parole importanti che sono state sottolineate anche dal sindaco Giorgio Gori: “Una canzone può raccontare le nostre paure e le nostre speranze più di tante parole. A un anno dall’inizio della pandemia, Rai Uno ha chiesto a Marco Mengoni di farsi voce ed emozionare il nostro paese”.
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