A quarant’anni di distanza Vasco ha deciso di raccontare ai fan l’origine di una canzone iconica, uno dei suoi più grandi successi diventato inno generazionale.
Sul suo profilo Instagram il Komandante torna con la memoria a quella rovinosa caduta dal palco durante un concerto nel 1981: “Ero salito sulle spie triangolari (le casse di ascolto per i musicisti sul palco) per fare la rockstar, si sono piegate e sono rovinato nel pubblico. Ci sono rimasto malissimo perché ero vicino a casa e avevo fatto una figura di merda. Feci finta di niente e continuai a cantare. Ma mi ero incazzato moltissimo, avevo un nervoso che piangevo di rabbia in camerino, davanti a Solieri che mi guardava esterrefatto perché non capiva: lui in realtà si era divertito molto. Solieri si divertiva sempre, loro suonavano, si divertivano ma la faccia era la mia ed era diverso. Mi ricordo che andai a casa a Bologna, in via Porretana, e scrissi la canzone di getto e di rabbia la mattina dopo, guardando un manifesto dove avevo un’espressione pazzesca. La frase che i genitori ti dicono sempre, sei solo te sei solo te…che ho trasformato in “Siamo solo noi”, manifesto generazionale rivolto ai genitori che si meravigliavano di come vivevamo“.
Il tutto corredato da una bella immagine dell’epoca.
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A novembre Vasco tornerà con un nuovo album, ancora senza titolo, sette anni dopo “Sono innocente” del 2014. L’ultimo singolo, “Una canzone d’amore buttata via”, è uscito il 1° gennaio.
Per vederlo dal vivo dovremo aspettare l’estate 2022 quando, finalmente, salirà sui palchi dei principali festival musicali italiani.