E’ uscito “Zerosettanta – Volume Uno”, il terzo disco che chiude la trilogia di Renato Zero, pubblicata nell’arco degli ultimi tre mesi, per festeggiare il suo 70° compleanno con 40 canzoni inedite. Con questo progetto discografico, Renato ha provato ad esplorare nuove vie, evitando di battere sentieri già percorsi dalla discografia e lasciando il segno.
In questo terzo ed ultimo capitolo si snodano 13 nuovi brani e ancora una volta si ritrovano e si consolidano le collaborazioni che hanno arricchito tutti e tre i lavori. Il fil rouge che lega le nuove canzoni è ancora una volta l’amore, potenza catartica che muove ogni cosa, scoglio salvifico al quale aggrapparsi quando si è in balia dei flutti imperiosi della vita di tutti i giorni.
“Zerosettanta – Volume Uno” si apre con Amara Melodia, una richiesta di scuse proprio alla Signora Melodia che tenta di sopravvivere nell’era in cui karaoke e plug-in sembrano aver preso il sopravvento. Il disco prosegue con Io non mi stancherò mai di te, una ballad romantica e potente, un appello rivolto alla persona amata con la preghiera di un ultimo incontro. In Orfani di Cielo, la terza traccia dell’album, Zero alza gli occhi aprendo un dialogo sincero e misericordioso con una forza benevola. In un mondo in cui soprusi, incertezze, violenze e ingiustizie regnano sovrane, il brano vuole essere una preghiera rivolta proprio al cielo, perché continui a regalarci le mille meraviglie del creato. Nel quarto brano del disco, Zero manda una missiva ad una vecchia conoscenza, quel Nemico Caro che, offuscato dalla vanità, troppe volte gli ha teso trappole, ma che non riesce mai completamente ad allontanare dalla mente e dalla sua vita. Il disco prosegue con Io e Te, una delicata cartolina d’altri tempi. Il disco prosegue con L’Ultimo Gigolò: un brano sostenuto, che spariglia una volta in più luoghi comuni e schemi legnosi. Nel mondo frenetico di oggi accade che un gigolò possa ripensare con nostalgia agli occhi sognanti e alla timidezza dei primi incontri. Ti ricorderai di me è una ballad riflessiva e profonda, dedicata alla vita e al saliscendi di emozioni contrastanti che regala. Con Finalmente te ne vai, brano dalle atmosfere pop, scanzonate e vivaci, Renato Zero dipinge con sarcastica ironia la chiusura di un rapporto di coppia. Gli Anni Della Trasparenza è uno scorcio genuino della giovinezza più autentica, di quando ci si sente invisibili ai propri stessi occhi e a quelli di chi ci circonda. C’è è dedicata al sentimento che più di ogni altro apre imponenti squarci di luce nell’oscurità: l’amore. L’Italia si desta? dipinge una nazione disillusa e ferita, che ha smesso di credere in quegli stessi valori che hanno contribuito a farla conoscere al mondo come “Il bel Paese”. Il disco prosegue con Il tuo eterno respiro, dove Zero sembra accarezzare la nostra cara Madre Terra. Il disco termina con Un Mondo Perfetto, traccia attraverso cui viene dipinto, con romantiche melodie, un mondo idilliaco fatto di tolleranza, equilibrio, innocenza e rispetto.
Il percorso di Zerosettanta si è concluso con il primo volume che non chiude il viaggio ma lo avvia, con una filosofia che è un continuo divenire e un’incessante ricerca di se stessi.