Avrebbe maltrattato il padre con un unico fine: quello di ottenere i soldi necessari per soddisfare i suoi vizi, tra cui quello della droga. Teatro della vicenda un Comune della provincia di Reggio Emilia dove un 47enne reggiano, per i presunti gravi fatti commessi dal 2022, è stato sottoposto a una misura cautelare dai Carabinieri di Fabbrico che hanno svolto le indagini.
La Procura di Reggio Emilia, diretta dal Procuratore Calogero Gaetano Paci, ha infatti richiesto e ottenuto dal GIP del Tribunale reggiano la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento al padre con le prescrizioni di mantenere una distanza di 2 km e del divieto di parlare con qualsiasi mezzo con lui. L’indagato è accusato dei reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali ed estorsione. Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.
Secondo quanto emerso nel corso delle indagini, l’uomo, in abituale stato di alterazione, determinato dall’assunzione di stupefacenti, avrebbe maltrattato il padre 70enne sottoponendolo a continui atti di vessazione fisica, morale e psicologica, ingiuriandolo, pretendendo da lui quotidianamente denaro, minacciandolo, percuotendolo e costringendolo a vivere in un clima di terrore e paura. Con frequenza quasi quotidiana gli chiedeva soldi, ingiuriandolo e minacciandolo con espressioni del tipo “ti picchio” o “ti do fuoco”. A dicembre dell’anno scorso, pretendendo danaro, lo avrebbe aggredito, spingendolo più volte fino a farlo cadere per terra mentre in un’altra occasione, nel corso di uno dei soliti litigi dettati dalla necessità di aver i soldi per la droga, di fronte alla reazione difensiva del padre, prima gli ha sferrato un calcio al ginocchio per poi colpirlo con un asse di legno alla schiena. Lo scorso aprile gli ha scagliato contro una bici, causandogli lesioni giudicate guaribili in 10 giorni.
A seguito delle gravi condotte che avrebbe compiuto il 47enne reggiano, la Procura, concorde con gli esiti investigativi dei Carabinieri di Fabbrico, ha richiesto e ottenuto la misura cautelare eseguita dai Militari.